Haíresis


For the english version please go to the bottom of the page and click on page 2


Una coscienza vive solitamente in uno spazio finito, al di là dei suoi limiti smette di esistere. Sono la striscia di sabbia che le onde prima bagnano e poi rinunciano, non sono ne il mare, ne la terra.

Esistono cicli in cui la distanza tra gli opposti è così grande che mentre si percorre la strada ci si dimentica da dove si è partiti, e quando si arriva non ci si accorge di essere arrivati. La coscienza muore nell’ inconsapevolezza della via.

Quei momenti in cui invece la distanza si stringe, mi fanno tremare. Densa e violenta si fa strada nel mio corpo, artefatto di una civiltà estranea al sentire. In un solo istante sono morto e vivo, vedo i frammenti che compongono il tempo e la grandezza di ogni scelta.

La coscienza vive eccezionalmente in uno spazio infinto, ricordo un uomo camminare su un filo di luce, i suoi passi appoggiarsi esattamente dove si sarebbero dovuti posare. Non erano scelti, erano un dono, uno scopo.

Immagine generata con un’intelligenza artificiale

Pages: 1 2