Ho gli occhi del bambino


All’aereoporto di Milano

“Il cambiamento siamo noi”
“Essere liberi significa …”
Sentiamo poesie ogni giorno mentre guardiamo le TV, in qualsiasi pubblicità. Vi propongo di ragionare su cos’è il marketing. Quali abilità bisogna avere per essere dei bravi venditori. A mio parere chi riesce a venderci qualcosa è colui che sa come entrare nel nostro cuore.
E se riescono ad entrare nel nostro cuore è soltanto perchè siamo a corto di emozioni, e perdiamo la testa per questi falsi miti (puttane) per un po’ di falsa vita.

Sull’aereo per Vancouver

Uno dei motivi per cui viaggio è perchè voglio andare in un posto in cui vivono persone che la pensano un po’ come me. Ma già sul treno ho conosciuto una persona della quale mi sono innamorato. E’ una nonna croata che abita a Vancouver. Abbiamo parlato di qualsiasi cosa (anche perchè avevamo 9 ore da passare insieme), mi ha spaventato parecchio una sua confessione. Pensa di essere speciale perchè riesce a capire certi problemi della società (e dell’uomo in generale) che, secondo lei, gli altri non possono percepire. Ma non voglio arrendermi, sono sicuro che il problema nella comunicazione stia sempre in chi parla e mai in chi ascolta.

Aspettando il traghetto

Un’ora di città è bastata per farmi sentire parte di Vancouver. E’ 50% canedese, 50% straniera, è assurdo perchè quando senti le persone parlare capisci che il loro inglese non è nativo. Non ti guardano male se parli un brutto inglese, anzi cercano di aiutarti ad esprimerti (vero Crucchi di merda???), e non esistsono mode sia nel vestire che nel vivere. Ma nonostante questo ho visto serenità. Sarò il solito Casti che si fa subito prendere dalla cosa e si innamora ma Vancouver è una città magnifica.

Arrivato all’ecovilaggio

Ho gli occhi del bambino, è questo lo scopo del mio viaggio e della mia vita. Riscoprirsi, rivivere quele parti di te che sei abituato a proporre al mondo esterno ormai incosciamente.